Dalla parte di chi lotta contro il carcere

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DALLA PARTE DI CHI LOTTA CONTRO IL CARCERE. SOLIDARIETÀ TRA CHI È SFRUTTAT*

||Giovedì a partire dalle 18:00 saremo in presidio in Piazza Kurdistan (P.za Caduti Civili di Brescia a Pastena) per un volantinaggio e speakeraggio sulla questione carcere||

La maggior parte delle persone vive come se il carcere non esistesse o come se fosse un recinto pensato per tenere al sicuro in una gabbia chiunque sia un pericolo pubblico. La realtà ci dimostra invece che il carcere è uno dei principali strumenti di oppressione che regolano una società divisa in classi contrapposte, tra chi sfrutta e chi è sfruttat*.
Come tra le strade di ogni parte del mondo, dietro le sbarre c’è chi lotta contro la tortura che gli viene inflitta, come dimostrano anche gli ultimi episodi avvenuti nel padiglione Salerno del carcere di Poggioreale a Napoli. La protesta di circa 200 detenuti voleva sollecitare il ricovero di un loro compagno febbricitante. Esasperati dai vari decessi avvenuti in quel padiglione per l’incuria e l’indifferenza dell’intera struttura carceraria, i detenuti si sono ribellati e per punizione sono stati trasferiti in altre carceri.
Dal 29 maggio al 28 giugno Anna e Silvia, due compagne anarchiche, hanno intrapreso uno sciopero della fame, seguite poi da decine di compagn* in varie carceri d’Italia, per protestare contro le durissime condizioni detentive a cui sono sottoposte nella sezione AS2 del carcere di L’Aquila. All’interno della già terribile condizione di reclusione, dal 1992 esiste in Italia un regime speciale che è un carcere nel carcere: il 41 bis, vera e propria tortura legalizzata attraverso il quale lo Stato si vendica su coloro che sono identificati come i suoi nemici irrecuperabili.
Il sovraffollamento e le limitazioni della vita detentiva, la difficoltà di avere colloqui per le famiglie, le condizioni sanitarie sempre più precarie, sono parte di un disegno repressivo che lo Stato sta inasprendo sempre di più, aumentando la popolazione carceraria nonostante diminuiscano i reati, puntando a criminalizzare le fasce più povere della popolazione, chi si arrangia per arrivare a fine mese, chi lotta per cambiare questo stato di cose esistenti, oppure chi vuole semplicemente spostarsi da un paese all’altro.
La lotta contro il carcere è diventata sempre di più la lotta contro la repressione e contro lo sfruttamento imposto da Stato, partiti politici della borghesia, padroni: solo l’unità di chi è sfruttat* e solo la solidarietà tra chi è oppress* sarà uno strumento efficace contro i nostri nemici comuni.
Anche a Salerno vogliamo costruire un movimento di solidarietà con chi è detenut* nel carcere, con le famiglie delle persone carcerate, con chiunque voglia dare una mano e lottare contro galere e sfruttamento.

||Per contatti e informazioni si può scrivere all’Associazione Andrea Proto presso il centro sociale Jan Assen in via Fratelli Magnone – 84135 Salerno. Si può anche contattare la trasmissione radio "Battiture - Sguardo di critica radicale sul carcere", in onda su www.radioasilo.it ogni mercoledì alle ore 19, scrivendo alla mail battiture@protonmail.com. ||

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