Al comando delle forze armate...

meloni

Mentre c’è chi ha realizzato il sogno di comandare l’esercito italiota…

Sono tantissime le foto in circolazione, che rendono l’idea e ci fanno anche rendere conto da chi dipenderà il futuro geo-politico/economico della nostra nazione ormai palesemente italiota.

Una foto in particolare ha colpito, quella ritraente la Giorgia in tuta mimetica con il saluto rivolto ai militari ed alle forze armate italiote dislocate in Iraq i cui toni e contenuti ideologici, a/culturali, sono espressamente tipici da Regime nostalgico.

Con la frase: «La Patria è una madre, fiera di voi» per non citare la solita storia della sacralità dei confini, del tricolore, la difesa delle radici rligiose, la famiglia ecc… la Giorgia ha raggiunto l’apoteosi dell’orgasmo poiché ha realizzato la concretizzazione del sogno che si trascina da quando, giovincella militava nel Fronte della Gioventù, quello di comandare le forze armate italiote.

Nei riguardi della Giorgia, si sarebbe dovuto rivolgere un bel pernacchio solo al proferire delle frasi di cui sopra, proprio come il pernacchio di Eduardo De Filippo nei confronti dello spocchioso Duca Alfonso Maria di Sant'Agata dei Fornari nel famoso film "Loro di Napoli ".

Ad onor del vero la Giorgia non è l’unica, sfortunatamente crediamo non sia neanche l’ultima, ad aver realizzato tale sogno, infatti nelle foto sopra riportate si ritraggono il Benito La Russa (Fronte della Gioventù), oltre la Giorgia Meloni (MSI), il Matteo Renzi (figlioccio di D'Alema, fans di Tony Blear ed espressione dell'intruglio delle più becere concezioni interclassiste che vanno dal Compromesso Storico, Comunione e Liberazione al paninaro) ed il guerrafondaio Letta zerbino USA.

Ad onor del vero, mentre i primi tre hanno realizzato il il sogno di essere ritratti non solo con la divisa militare, per giunta al comando e delle Forze Armate italiote per il quarto il sogno è stato infranto la sera del 25 Settembre per l'esito dei risultati elettorali.

Tutti e quattro compongono un bel quadretto e, se le catastrofiche situazioni internazionali (post pandemia, guerre, disastri ambientali povertà ecc) non incombessero e pesassero sulle nostre teste, non sarebbe male candidare i quattro personaggi di cui sopra per qualche film da cinepanettone (uno sturm truppen moderno).

Sono ridicoli tutti e quattro ma, la triste realtà ci pone il dovere di analizzare fare i conti con l'attuale quadro governativo guidato dalla peggiore destra italiota che è continuamente impegnato nell'opera di mimetizzare l'intera squadra governativa compresa quello del sotto segretariato la cui maggioranza è l'espressione della peggiore destra nostalgica, razzista ed del peggior affarismo lobbysta (dalle armi all'energia) .

Non si può stare per niente tranquilli

I rappresentanti parlamentari del rigurgito nazional-fascista benchè si sforzino a mimetizzarsi tra identitarismo italiota, la famiglia e le radici religiose, a volte e spesso non disdegnano, con battutine, sarcasmi e quant'altro di manifestare la propria indole e genesi fascista.

Non si può certo dire che il Governo Meloni non sia lineare nell'applicazione del programma politico in quanto, la Giorgia ufficialmente rivendica l'agire politico del governo che risponde e si attiene al risultato politico ed al mandato degli elettori che hanno votato a destra, il 16% del 56 % dei votanti a livello nazionale.

Così come in politica internazionale dove la serva dei servi (Meloni) ribadisce la continuità con l'agenda Draghi (BCE/FMI) attraverso l'opera di zerbinaggio verso i padroni del mondo, alla difesa dei profitti della finanza parassitaria lobista (Crosetto/Salvini) e mafiosa (Il Ponte sullo Stretto di Messina) la riforma della Gare D'appalto ecc..., il tutto a discapito della povera gente che nella manovra finanziaria risulta essere cosi evidente e disarmante allo stesso tempo.

E l’opposizione ?

Mentre a livello europeo,in Francia, Inghilterra,Belgio ecc., si svolgono scioperi generali contro le privatizzazioni della sanità, scuola, trasporti ecc, precarietà dovute all'economia di guerra, nella nostra nazione i segnali di una opposizione, in ritardo, sono molto timidi e di facciata, tranne le mobilitazioni antigovernative dei Sindacati di Base e formazioni di sinistra.

Sui temi centrali come l'Uscita dell'Italia dalla Guerra, il non dare più armi e soldi a Zelenski , dal PD nessuna obiezione, tranne le uscite sull'antifascismo dimenticandosi le gravi responsabilità del Letta e suoi predecessori per aver consegnato l'Italia alla Destra.

Dopo che per decenni gli eredi del P.C.I. e di Luciano Lama, (Veltroni, D'Alema,Renzi) hanno disarmato ideologicamente il movimento operaio e sindacale e considerato l'antifascismo come arcaico ora si scandalizzano per la commemorazione del MSI da parte di La Russa, la stessa Giorgia e la Rauti.

Dopo aver gettato fango sull'antifascismo militante, aver sostenuto ed invocato tolleranza zero contro gli antifascisti, dopo che il Letta paragonò il battaglione nazifascista AZOV ai nostri partigiani, per giustificare i finanziamenti militari ed economici, con qualche giornalista di "sinistra" che intervistando un ufficiale dell'AZOV lo definì un Nazista per Bene, ora si meravigliano delle rivendicazioni della destra sulla propria genesi fascista?

Cosa dicono questi democratici delle nuove armi atomiche che saranno ospitate nei Bunker di 5 paesi europei : Belgio (base aerea di Kleine Brogel), Germania (Buchel), Paesi Bassi (Volkel), Turchia (Incirlik) e Italia (gli scali di Aviano-Pordenone e Ghedi-Brescia)?.

A chi dobbiamo ringraziare se l'Italia è alla testa della crociata imperialista di Biden contro la Russia se non scelte politiche di Draghi sostenute dal Letta, da tutto il Centro Sinistra e dalla Meloni ?

A chi dobbiamo ringraziare se Zelenski, invitato dalla Meloni in Italia, continuasse nel suo proselitismo di una guerra mondiale nel Parlamento Italiano a camere congiunte, come in America di recente, così come fece in video trasmissione in piazza a Firenze piena di bandiere arcobaleno per la Pace, dalla quale si è dato origine al pacifismo ed ambientalismo atlantico.

 

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